Vita

Vi racconto che fine ho fatto

Che fine ho fatto? Che fine ha fatto Carla Marcialis? Perché non ho praticamente scritto più nulla sul blog?

Ammesso che ve ne freghi qualcosa, mi sembra giusto dovervi delle spiegazioni!

In pratica sono stata rapita dal FARE COSE, dalla REALTA’.

Avevo bisogno di questo, per uscire dalla lieve depressione nella quale ero entrata questa estate. Tutto sommato me la potevo concedere un po’ di sofferenza, visti i lutti e lo stress emotivo a cui sono stata sottoposta durante questi anni di SATURNO CONTRO! Ma a un certo punto ho detto basta, è ora di uscirne sul serio.

Strumenti per uscirne: 1) Psicoterapia – terminata una settimana fa con risultati assolutamente soddisfacenti  2) Mindfulness e meditazione – mi sono iscritta a un bellissimo corso di meditazione tenuto qui a Cagliari dai gesuiti 3) La musica – mi sono iscritta a un corso di chitarra, ma non mi permetto di dire come sta andando perché il mio maestro dice sempre “che stai migliorando lo devo dire io” (Ahahahah!) 4) La scrittura – ho scritto una commedia “Maledetto Shakespeare” che è andata in scena questo mese e a quanto pare è piaciuta parecchio al pubblico! Per saperne di più, cliccate qui. Ho cominciato a scrivere un diario del grazie e un diario mestruale, tutte cose che mi hanno aiutato ad amarmi di più! 5) L’Affetto – ultimo ma non per importanza! Avere degli amici e familiari che ti stanno vicino e trovare un uomo che ti stima, ti ama e ti supporta nel bene e nel male, fa la differenza.

Ho anche fatto una bella vacanza a Nemi, mio luogo dell’anima, dove sono entrata in contatto con Diana e tutta la sua bellezza lucente! Il riposo, la lettura e le passeggiate mi hanno letteralmente rigenerato.

In questo ultimo mese poi è nato un bellissimo progetto di condivisione: Alchemy. Con un caro amico sciamano abbiamo organizzato uno spazio fisico e virtuale in cui convergono esoterismo, olistica, arte pagana e percorsi spirituali. Si concretizzerà attraverso degli incontri che per ora si svolgeranno presso il mio locale “Le Streghe”. Il primo incontro è stato l’8 marzo ed è stato un vero e proprio successo. Per saperne di più potete cliccare qui.

E infine, l’ultima passione: il Bullet Journal, o bujo. Un’agenda planning da “costruire” tutta a mano, a seconda delle esigenze organizzative, partendo da un quaderno bianco… sono letteralmente impazzita e sto facendo incetta di adesivi, penne, pennarelli, post it. Insomma, un parco giochi per una che ama scrivere a mano anche un po’ in maniera compulsiva e ha oltretutto qualche difficoltà a organizzare la propria vita e stare dietro a tutto. Per saperne di più sul bujo cliccate qui.

Ah, dimenticavo: a quanto pare, realizzerò il mio desiderio di fare una mostra delle mie poesie per dare vita poi a un crowdfunding (=raccolta fondi) e pubblicare. Tutto fa pensare che succederà a fine aprile e che il progetto sarà in collaborazione con una scuola di fotografia con cui ho iniziato una sorta di collaborazione. Ma non voglio svelarvi di più. Scriverò un post dedicato a tempo debito.

E ora? Ora… ho un romanzo da scrivere e una nuova idea per una commedia nera, sempre per il teatro. Ce la farò? 😉

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Il lago di Nemi, culla di Diana

 

 

6 pensieri su “Vi racconto che fine ho fatto”

  1. Eh… allora… vorrei scriverti un sacco di cose. Alla fine non lo farò perché quando si tratta di comunicare il mio pensiero a qualcuno in maniera diretta divento sempre un po’ incapace. Mi sono letta tutto il tuo blog, che ho scoperto qualche giorno fa quando hai postato l’ultima cosa che hai scritto (sono molto contenta di averlo scoperto!).
    Sei una scrittrice. Il che non toglie che tu sappia fare molto bene anche altre cose, come la locandiera, la strega e tanto altro. È che si, sei proprio una scrittrice. Hai detto delle cose che mi hanno toccato e emozionato, forse in parte perché mi ci sono immedesimata, pur con le mie esperienze diverse dalle tue, ma anche perché ammiro infinitamente il modo semplice e sincero in cui ti racconti, in cui parli del tuo stare. Bene e male. Vorrei riuscirci anche io, ad essere così trasparente senza descrivere quello che mi sembra di essere, in un modo che sembri più poetico o più bello (con pessimi risultati), senza appesantirlo, senza trasformare il mio malessere in una lagna. Ad essere cosí trasparente senza paura di far scappare o preoccupare qualcuno (quando ho letto il post in cui parli del vuoto ho pensato “vorrei averlo scritto io”).
    “Io ho fatto solo lavori divertenti!” mi ha fatto venire voglia di raccontarti un paio di cose che mi sono capitate.
    Comunque, di nuovo e infine: sei una scrittrice. Credo molto brava.

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