
Tutte queste persone che cercano qualcosa. Che cercano un riparo, un rifugio e non sanno dove andare nel momento dell’estremo bisogno. Io sono come loro e ho trovato Lei. Tutte queste voci si levano al cielo e arrivano. Stonate e intonate, arrivano. Lei guarda e ascolta, forte come la pietra, pura nell’impurità dalla quale è scaturita la sua egregore. C’è un bambino biondissimo. Lui guarda tutto, come me. La sua anima è parte di questo luogo e di questa energia.
Sono fuori posto qui, adesso. Vorrei che tutte queste persone uscissero e ci fosse un sacro silenzio, perché è questo che deve esserci in questo luogo. Il silenzio della vita e il battito del mio cuore, immerso nel pozzo al centro di questo tempio che è fuori dal tempo. Sono fuori dagli alleluia, sono dentro al pozzo, davanti alla Madre, nell’acqua che per me è simbolo di vita. Sotto il Suo sguardo rimarrei in eterno. Mi manca la sua mano sulla mia fronte, se ci sono tutte queste persone Lei non può metterla su di me. L’energia è spezzettata, divisa, tra centinaia di anime disperate e sole. La pietra che ho intorno per quanto robusta e intaccabile è schiacciata dal chiacchiericcio bigotto.
Gli adulti non riescono a controllare i bambini così come la pietra non può contenere le anime, l’energia, lo spirito. Eppure, ancora una volta, l’uomo ci ha provato.
Chiesa della Gran Madre di Dio, Torino, settembre 2019