Non puoi permetterti di essere pesante, oggi. Le lacrime che non escono, le cose non dette, una grattugia sul cuore. Mancanza di qualcosa, qualcosa che non so individuare. Le emozioni sono troppo multisfaccettate per poter essere isolate. Mi alzo dalla scrivania con un senso di lacrime conservate per anni e anni.
Non puoi permetterti di essere pesante, oggi. Le persone belle sono allegre, sono felici, sono sempre a mille. Ma come faccio a reggere dopo quello che so di me? Ce la faccio eccome, mi alzo la mattina e dopo qualche ora di tentennamento riconosco di essere viva, di poter sorridere comunque, nonostante tutto.
Non puoi permetterti di esser pesante, oggi. Le canzoni di Baglioni non le ascolto più, sono troppo per me. Mi riportano lì, in quello spazio di dolore in cui non voglio assolutamente andare.
È un grigio di pioggia, un frigorifero vuoto, un bicchiere a cui tenevi che si rompe, un sogno negato. Qualcosa che non tornerà mai più. È un rumore bianco nel sottofondo delle mie giornate, anche quelle più belle. Una polvere che ricopre le mie cose, un giocattolo che non diverte, ma.
Non puoi permetterti di essere pesante, oggi.
Scritto durante una sessione del laboratorio di scrittura autobiografica “Dal dolore alla gioia”