Guardare il silenzio.
Così ci parlano i nostri antenati. Con enormi costruzioni silenziose immerse nella natura, piccole case scavate nella roccia che noi consideriamo tombe. Dove si va dopo la morte? L’uomo non può credere che tutto finisca, ma allo stesso tempo non riesce a comprendere come niente finisca. La Natura ci parla di humus e di eterno ritorno, le linee rette non esistono, anche se gli europei hanno provato a inventarle.
La Morte è un tassello della grande trasformazione, una nota di quella canzone armonica che chiamiamo Mistero. Ecco, onorare la Vita e il Grande Mistero come una musica che ci sforziamo di riprodurre ma che semplicemente ci attraversa.
Trovare i punti di connessione tra i mondi è il modo col quale noi cerchiamo di conoscere il Grande Mistero.
Ma non potremo mai possederlo, così come non si possiede chi si ama.
Il Grande Mistero contiene in sé l’energia dell’Amore Divino e non può essere imbrigliato dal possesso.
Seduta su una pietra che ha milioni di anni e che respira solo più lentamente di me, mi lascio attraversare dal Grande Mistero. Lascio che mi riempia, d’Amore, di Morte, di Vita.
Penso a Xipe Totec, e lo immagino come un enorme roccia su cui la pioggia traccia strade invisibili. Sono tutt’uno con lui, con questo potente Signore.
E’ un’immensa ricchezza poter accedere a questi luoghi ancestrali e come su una macchina del tempo spalancare occhi e cuore alla bellezza che rimane, a dispetto di tutto.
Necropoli Prenuragica di Fund’e Monti – Tracucu
Lotzorai 22 Agosto 2022



