
Gli aguzzi denti e le zanne possenti
Artigli che possono uccidere
Occhi iniettati di sangue, rossi di fuoco
Rabbioso e ruggente
I muscoli tesi
Nell’atto della violenza più animale
E atavica
E primitiva
L’alito è quello della morte
Un afflato disgustoso e immondo
Ridonda in ogni gesto, in ogni sguardo
La cattiveria
Così ci rende la paura
Mostri irriconoscibili
A volte paralizzati in qualcuno che non sentiamo di essere
Capace di brutture incontrollabili
Ci trasfigura in qualcosa che invero ci appartiene
Quella creatura dell’abisso che abbiamo dentro
Quell’energia che non possiamo mettere da parte
Perché ahimè
Senza saremmo vulnerabili
Ed estinti
Come una specie con data di scadenza
È dunque la paura
La stessa che ci fa sentire vivi
e morti al tempo stesso?